lunedì 22 dicembre 2014

Chi ben comincia #5

...un altro lunedì è andato...l'ultimo prima del Natale :)
ancora un giorno alle agognate ferie, almeno qualche giorno di riposo. Mi ci vuole proprio...non riesco più e dedicarmi a niente, sveglia alle 06:00 del mattino, prepararsi di corsa, volare a prendere il treno...lavoro...treno e casa, qualche faccenda preparare la cena...e va già bene se riesco a non crollare subito sul divano e magari accendere il PC per un'ora scarsa...
Vorrei scrivere di più qui sul blog, ma non riesco a curarlo come vorrei, spero di riuscrci almeno in queste due settimane di riposo...anche perchè le letture vanno avanti di gran carriera, almeno a qualcosa servono i 120 km al giorno che faccio in treno!

Ma veniamo a noi, visto che almeno con le rubriche sto cercando di essere puntuale, eccomi qui con l'incipit della settimana.
E questa settimana quale libro migliore se non Lo hobbit?! ^_^
Quindi bando alle ciance e lascio la parola al buon J.R.R. Tolkien...


In una caverna sotterranea viveva uno hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima.

Aveva una porta perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello d’ottone proprio nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a forma di tubo, come un tunnel: un tunnel molto confortevole, senza fumo, con pareti foderate di legno e pavimento di piastrelle ricoperto di tappeti, fornito di sedie lucidate, e di un gran numero di attaccapanni per cappelli e cappotti: lo hobbit amava molto ricevere visite. Il tunnel si snodava, inoltrandosi profondamente anche se non in linea retta nel fianco della collina (o meglio la Collina, come era chiamata da tutta la gente per molte miglia all'intorno) e molte porticine rotonde si aprivano su di esso, prima da una parte e poi dall'altra. Niente piani superiori per lo hobbit: le camere da letto, i bagni, le cantine, le dispense (molto numerose), i guardaroba (c'erano camere intere destinate ai vestiti),le cucine, le sale da pranzo, erano tutte sullo stesso piano, anzi sullo stesso corridoio. Le camere migliori erano tutte sul lato sinistro (entrando), perché erano le sole ad avere finestre: finestre rotonde profondamente incassate che davano sul giardino e sui campi dietro di esso, lentamente degradanti verso il fiume.
Questo hobbit era uno hobbit veramente benestante, il suo nome era Baggins.

2 commenti:

  1. Adoro lo hobbit!!! mi hai fatto venire una gran voglia di rileggerlo!!! ho visto il film proprio ieri sera e mi è piaciuto tanto anche se il libro come al solito è più bello!!!

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    1. Devo andare sabato a vedere il film! :)...il libro è più bello ma, nononstante abbiano un po' esagerato con il film aggiungendo cose inesistenti, mi è piaciuto...

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