mercoledì 7 febbraio 2018

Recensione "Regina rossa" di Victoria Aveyard

Nel mondo di Mare Barrow la distinzione è data dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri soprannaturali che li rendono simili a divinità. Mare però detiene un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. È una minaccia per l’intero sistema sociale. Così ha inizio una danza mortale che mette un nobile contro l’altro, e Mare contro il suo cuore.
Era parecchio tempo che non leggevo un distopico (ed effettivamente una ragione c'era...) probabilmente è un genere che non è più nelle mie corde...se mai c'è rientrato.
A memoria direi che l'ultimo/unico distopico che mi sia piaciuto è stato Hunger Games...
Ma procediamo con ordine: innanzitutto vi anticipo che non è che non mi sia piaciuto del tutto...non è un brutto libro, non è mal scritto, non è privo di idee...quindi? Direte voi? Quindi è proprio che questo genere di storie mi annoiano, in questo caso poi ho trovato vi fossero alcune lacune, che mi auguro l'autrice abbia intenzione di colmare con i libri successivi della serie (libri che al 99,999999% io non leggerò, ma comunque...mai dire mai).
La storia parte con dei presupposti interessanti, in questo mondo distopico, creato dalla Aveyard, ci sono i rossi: gente normale, ridotta a sopravvivere in condizioni quasi da schiavitù, senza la tecnologia che tanto ci aiuta, senza soldi, con la spada di Damocle di una guerra che incombe sulle generazioni di ragazzi in procinto di compiere la maggiore età, si perché chi non ha un lavoro è destinato alla leva militare e al fronte.
E poi ci sono gli argentei: chiamati così proprio per il colore del loro sangue, sangue argenteo che conferisce poteri straordinari, ogni casata ha una dote particolare, ci sono quelli super-veloci, quelli super-forti, quelli che controllano il pensiero e così via. Ovviamente gli argentei sono i privilegiati di questo mondo, ricchi, agiati, con un Re che domina su tutti loro e che emana leggi che mettono sempre più in difficoltà i rossi e rendono sempre più agiati gli argentei.
In tutto questo c'è Mare, la protagonista, una rossa abituata a vivere di sotterfugi, inganni, furti...nemmeno la sua famiglia la capisce fino in fondo. Il padre è reduce di guerra, ridotto su una sedia a rotelle, la sorella è la cosiddetta figlia perfetta che lavora cucendo abiti di seta per gli argentei, i 3 fratelli sono tutti al fronte, la madre fa quello che può per mandare avanti la casa. 
Ma cosa capita quando per una serie di circostanze Mare si trova a corte e sfoggia una dote che nemmeno lei sapeva di possedere? Una rossa che possiede un potere sconosciuto anche agli argentei?
Succede che si ritrova promessa sposa del secondogenito del Re e costretta a mentire sulle sue origini e a sottostare alle angherie della famiglia reale.
Questa è l'idea di base, che si sviluppa in un'intricata serie di situazioni ed intrighi che potrebbero essere interessanti, l'idea di base, secondo me è buona, ma che personalmente non mi hanno "presa" poi così tanto.
Come dicevo, l'ho trovata una lettura un po' noiosa, il mondo in cui si muovono tutti questi personaggi in realtà non è ben delineato, non è descritto in maniera convincente, ci si trova catapultati in una realtà di caste senza però capire bene come è organizzata, da dove vengono i poteri degli argentei? Come si è arrivati ad avere una distinzione così netta tra chi ha sangue rosso e chi no?
Ci si trova ad avere a che fare con una fazione di ribelli senza però capire come sia nata questa rivoluzione sotterranea, senza avere le informazioni sufficienti per appassionarsi alle vicende che ruotano attorno agli argentei ed alla loro supremazia.
Stesso discorso vale per i personaggi, non sono ben caratterizzati, quindi mi sono trovata a leggere di una protagonista che non ha saputo suscitare in me né simpatia né antipatia e nemmeno un po' di curiosità...mi sarebbe piaciuto appassionarmi alle sue pene, soffrire un po' o almeno dispiacermi per le sue perdite, per le sue difficoltà...invece questo non è successo proprio perché l'autrice non è riuscita a dargli una personalità coinvolgente. Stesso discorso per gli altri personaggi, i famigliari di Mare con le loro sofferenze non sono riusciti a commuovermi e gli argentei non si sono fatti odiare come avrebbero dovuto.
Nemmeno quella che dovrebbe essere la parte romance mi ha suscitato un qualche coinvolgimento, non riuscivo a tifare per nessuno di quelli che risultano essere i pretendenti di Mare, addirittura non sono riuscita a capire come potesse aver suscitato gli interessi di ben tre ragazzi. Con la lettura non è emerso né che fosse particolarmente bella né che avesse altre doti tali da far innamorare chicchessia.
Quindi, mi ripeto, ma per concludere posso solo dire che è stata una lettura noiosa, con buoni spunti che però per essere veramente interessanti e coinvolgenti sarebbe dovuti essere trattati in maniera diversa. Non mi sento di stroncarlo, quindi mi lancio con 3 stelline, ma poco convinte. 

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