lunedì 30 marzo 2015

Chi ben comincia #11_2015: "Il profumo delle fogli di limone" Clara Sànchez

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Rubrica a cadenza settimanale ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri.
Regole:
Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria.
Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe).                
Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato.
Aspettate i commenti.

Uff...ci siamo di nuovo, un altro lunedì, ci tocca!
Però la primavera è sempre più nell'aria...mi rende più ottimista, nonostante tutto l'umore ne risente in maniera positiva, il sole ed il bel tempo mi fanno affrontare la routine con il sorriso, nella speranza che la giornata non me lo spenga! ^-^
Nei giardini cominciano a vedersi vasi in fiore...la città è più colorata, già dal titolo questo libro mi ricorda le sensazioni della natura che rinasce ad una nuova stagione, la voglia di passeggiare, di sedersi in cucina a chiacchierare e cucinare...
"Il profumo delle foglie di limone" di Clara Sànchez...ed ecco qui l'incipit del libro!
Juliàn
Sapevo cosa stava pensando mia figlia mentre mi guardava preparare la valigia con i suoi occhi scuri penetranti e un po' impauriti. Erano come quelli di sua madre, mentre le labbra sottili le aveva prese da me,anche se con il passare degli anni, facendosi più rotonda, aveva finito per somigliare sempre di più a lei. Se la paragonavo alle foto di Raquel a cinquant'anni erano proprio due gocce d'acqua. Mia figlia pensava che fossi un vecchio pazzo e senza speranza, ossessionato da un passato che ormai non importava più a nessuno ma del quale non riuscivo a dimenticare neppure un giorno, un dettaglio, una faccia o un nome, anche se si trattava di un nome tedesco lungo e difficile, mentre spesso dovevo sforzarmi per ricordare il titolo di un film visto da poco.
E per quanto tentassi di sorridere non potevo evitare che stesse in pena, visto che oltre ad essere vecchio e matto avevo anche un'arteria ostruita. Nonostante il cardiologo per non spaventarmi mi avesse detto che il sangue avrebbe cercato un percorso alternativo per evitare quell'arteria ormai inutile, non mi illudevo di poter ritornare. Così diedi a mia figlia quello che per me era l'ultimo bacio , cercando però di fare in modo che lei non se ne rendesse conto. Prima o poi mi avrebbe comunque visto per l'ultima volta, e preferivo che fosse da vivo, mentre preparavo la valigia.

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