lunedì 2 marzo 2015

Chi ben comincia #9_2015: Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Enrico Brizzi

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Rubrica a cadenza settimanale ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri.
Regole:
Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria.
Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe).
Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato.
Aspettate i commenti.

È arrivata la settimana che temevo tanto...ha inizio oggi...sono un po' agitata...mal di stomaco...
Cerco di non pensarci...alla fine è "solo" lavoro...però il lavoro mi prende la maggior parte del tempo...8 ore della mia vita ogni giorno le trascorro lì, con quelle persone, tra quelle mura..e poi ne ho bisogno...purtroppo per vivere mi serve uno stipendio.
E allora non riesco a fregarmene..così questa settimana sarò tesa e super impegnata...ma un piccolo momento per il mio angolino riesco a ritagliarmelo, anche se in differita ;)

E allora che la settimana abbia inizio...con un libro un po' particolare:
JACK FRUSCIANTE È USCITO DAL GRUPPO - Enrico Brizzi
Quella pseudoprimaverile domenica pomeriggio, il vecchio Alex aveva arrampicato le scale di casa con in testa il presagio, meglio, con in testa la telefoto-presagio, della sua famiglia barricata in tinello a guardare le pattonate americane via Grundig. Un istante più tardi, non s'era ancora sfilato il parka, aveva dovuto prendere atto che le telefoto, di un realismo agghiacciante, gli provava quanto le sue facoltà di preveggenza stessero raggiungendo, con l'età, livelli negromantici sbalorditivi: erano tutti in salotto, e tutti variamente sgomenti o assorti di fronte alle forzute vicende del Rocky IV; il frère de lait, risucchiato nel video, che già sognava di diventare pugile professionista, un giorno; la mutter, pericolosamente in bilico fra la visione di quelle forzute vicende e la lettura della Bologna's Chronicles su Repubblica; il Cancelliere, seminghiottito dalla poltrona e inutilmente sorridente, che accompagnava gli uppercut dello Stallone nano con battutine da sistema nervoso in pezzi e imitazioni, depressive, della voce robotica d'Ivan Drago.
«Gesù grande», aveva mormorato il vecchio Alex, sentendosi improvvisamente senza forze. «Questi poveri esseri costituivano, anni luce fa, una famiglia di italiani viventi?» Be' stentava a crederlo, kazzo, anche se l'incredulità spirituale che gli divorava la mente e il cuore non gli aveva impedito di sedersi a propria volta di fronte al tv.

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