martedì 4 novembre 2014

Recensione "Mr. Mercedes"...il Re del Brivido è tornato

...e poi ci sono quelli mattine che ti svegli così, non c'è niente da fare. Ti puoi continuare a ripetere che in fondo non c'è un vero motivo (anche se di piccoli motivi ce ne sono sempre), ti puoi ripetere che il mondo è pieno di sofferenza vera...ed è vero.
Ma non c'è niente da fare, quel senso di oppressione non se ne va...
Allora cerchi di non essere triste, di non pensare al ripetersi di tutti i giorni sempre uguale,ma non funzione, in quei giorni non funziona mai.
<forse l'unica soluzione è abbandonarsi al malumore e lasciare che ti accompagni per il resto di questa giornata uggiosa, passerà...passa tutto...passa sempre.
Nemmeno evadere nei libri aiuta fino in fondo, ma un po' si...e allora...per fortuna che ci sono...per fortuna ci permettono quel po' di evasione.


Ed è in queste giornate soprattutto che riesco ad apprezzare maggiormente i personaggi che popolano il mondo immaginario di uno dei miei scrittori preferiti, si perché i suoi sono personaggi in cui tutti noi possiamo rispecchiarci, per certi versi sconfitti da quella che non è altro che la vita, ma anche vincenti nelle piccole e grandi cose che rendono una vita degna di essere vissuta.



All'alba di un giorno qualsiasi, davanti alla Fiera del Lavoro di una cittadina americana colpita dalla crisi economica, centinaia di giovani, donne, uomini sono in attesa nella speranza di trovare un impiego. Invece, emergendo all'improvviso dalla nebbia, piomba su di loro una rombante Mercedes grigia, che spazza via decine di persone per poi sparire alle prime luci del giorno. Il killer non sarà mai trovato. Un anno dopo William Hodges, un poliziotto da poco in pensione, riceve il beffardo messaggio di Mr. Mercedes, che lo sfida a trovarlo prima che compia la prossima strage. Nella disperata corsa contro il tempo e contro il killer, il vecchi Hodges può contare solo sull'intelligenza e l'esperienza per fermare il suo sadico nemico. Inizia quindi un'incalzante caccia all'uomo, una partita a scacchi tra bene e male, costruita da uno Stephen King maestro della suspense.

La storia non è un horror con presenze soprannaturali, niente di tutto ciò cui ci ha abituati il buon King. Ma questo NON rende di certo "Mr. Mercedes" un libro noioso, assolutamente no.
Il libro è un vero e proprio giallo, una crime story che si sviluppa alternando i capitoli dal punto di vista del vecchio detective e da quello del serial killer.
Quindi viene tratteggiata la personalità deviata dell'assassino, con il suo malsano rapporto con la madre, il padre assente e la misteriosa morta del fratellino,ma soprattutto con la sua assenza di coscienza che gli impedisce di rapportarsi con gli altri esseri umani.
In contrapposizione alla deviata mente del killer ci sono i tre personaggi che ci accompagnano per tutta l'altra parte della storia, quella del bene...ed è impossibile non affezionarsi a questi improbabili paladini.
Il protagonista, Bill Kermit Hodges, il vecchio detective in pensione, sovrappeso, depresso e sull'orlo del suicidio; il giovane Jerome, intelligente e dalla parlantina sciolta; Holly, afflitta da turbe psichiatriche,ma estremamente sensibile ed intelligente.
Si, è vero, forse in alcuni momenti si ha la sensazione di trovarsi di fronte alla solita contrapposizione bene-male da cui King difficilmente si discosta, ma il bello è che, nonostante il deja-vù, lo faccia sempre con la solita maestria, riuscendo a tenerci sulla corda fino all'ultima pagina.
So che in molti rimarranno o sono rimasti delusi da quest'ultimo romanzo del prolifico King...non lo so, probabilmente i fasti del passato sono duri ad emergere ancora. Per quanto mi riguarda trovo che con "Joyland" ci sia andata molto vicino.
Io continuo ad amarlo nonostante tutto, sempre. E consiglio il libro, sia ai vecchi fans che agli eventuali neofiti.
Nonostante si creda che la vena creativa sia in calo, per quanto mi riguarda, è ancora sufficiente a garantirgli ancora una volta la corona di Re del Brivido ben salda sulla testa.

..pare tra l'altro che questo sia il primo libro di una trilogia...staremo a vedere...di sicuro la fine del libro lascia adito a supporlo.

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