martedì 7 aprile 2015

Recensione: LA CUSTODE DI MIA SORELLA di Jodi Picoult



TRAMA
Anna non è malata ma è come se lo fosse. A tredici anni è già stata sottoposta a numerosi interventi chirurgici, trasfusioni e iniezioni in modo che la sorella maggiore Kate possa combattere la leucemia che l'ha colpita in tenera età. Anna è stata concepita con le caratteristiche genetiche per poter essere donatore di midollo per sua sorella, ruolo che non ha mai messo in discussione ma che ora le diventa, di colpo, insostenibile. Perché nessuno le chiede mai il suo parere? Anna prende una decisione per molti impensabile e che sconvolgerà la vita di tutti i suoi cari: fa causa alla sua famiglia. Un romanzo su un tema difficile e doloroso.



LA MIA RECENSIONE
«Sei stata davvero grande», le dico, perché non so come dirle quello che davvero vorrei: che la gente che ami può sorprenderti ogni giorno. Che, forse, chi siamo non riguarda tanto quello che facciamo, ma piuttosto quello di cui siamo capaci quando meno ce lo aspettiamo.
Non c'è che dire, questo è uno di quei libri che lasciano il segno, che fa riflettere, che fa pensare e mettere in discussione le proprie convinzioni.
È la storia di Anna, una ragazzina di tredici anni, nata per salvare sua sorella.
Forse, se passi la vita fingendo di essere su un set cinematografico, non devi mai ammettere con te stesso che le pareti sono di carta e il cibo è di plastica e le parole che dici non sono veramente tue.
È la storia di Kate, malata di leucemia dall'età di due anni, la cui vita dipende proprio dalla sua sorellina.
È è la storia di Jesse, il fratello maggiore, la Causa Persa, il fratello non compatibile, quello che passa in secondo piano, sempre...rispetto alla malattia di Kate, ma anche rispetto all'importanza di Anna e della sua capacità di guarire Kate.
«Non provare a cambiare il sistema, Anna» mi dice amaramente. «Ciascuno di noi ha il proprio copione già scritto. Kate recita la parte della Martire. Io sono la Causa Persa. E tu, tu sei la Custode della Pace.»
È la storia di Sara, una madre che lotta con tutta se stessa per far sopravvivere sua figlia, che lotta con tutta se stessa, fino a trascurare parte della sua vita, nonostante l'amore che ha per tutta la sua famiglia...costretta ad affrontare scelte dolorose, ma incontestabili se rivolte a salvare sua figlia.
Ma lei non è più la donna che conoscevo, la donna che attraversava la campagna contando le tane dei cani della prateria, che leggeva gli annunci dei cowboy solitari in cerca di donne e che mi diceva, nel profondo della notte, che mi avrebbe amato finché la luna avrebbe perso l'equilibrio nel cielo.
A essere sinceri, neanch'io sono più lo stesso uomo. Quello che ascoltava. Quello che le credeva.
È la storia di Brian, un padre, che ama i suoi figli, che ama sua moglie, ma che spesso non sa come affrontare tutto quello che la vita gli ha messo di fronte...ed allora si dedica anima e corpo al suo lavoro, a salvare altre persone, quando invece quello che vorrebbe è salvare la sua famiglia.
Sono diventato pompiere perché volevo salvare la gente. Ma avrei dovuto essere più preciso. Avrei dovuto fare i nomi.
Ma è anche la storia di Campbell, l'avvocato di Anna, che si porta dietro la sua storia, le sue rinunce, che non è capace di affrontare i suoi errori, ma riesce solo a scappare di fronte alle difficoltà...finché non incontra una ragazzina di tredici anni...che riesce a farlo crescere, a fargli capire cos'è importante.
Amavo il suo odore quando la sua testa si chinava vicina per ascoltare quello che dicevo... come il sole che colpisce il tondo di un pomodoro; o il sapone che si asciuga sul tetto di un'auto. Amavo il modo in cui sentivo la sua mano sulla mia schiena.
Amavo.
...e poi c'è Julia, l'amore di Campbell, la tutrice ad litem di Anna...che incrocia le vite di questa famiglia così complessa...e che desidera essere amata e capita, e non soffrire più per un uomo che l'ha abbandonata, ma che non è mai riuscita a dimenticare.
Mi sorride , e improvvisamente ho di nuovo diciassette anni...perché a quell'età capii che l'amore non rispetta le regole, perché a quell'età capii che non c'è niente che valga la pena di avere quanto ciò che è irraggiungibile.
È una storia che ti cattura dalla prima pagina, completamente...una storia difficile e triste...non si può restare indifferenti di fronte al dolore. Al dolore di una famiglia completamente  proiettata ad una vita in funzione della malattia di una delle figlie, Kate. 
Ho tifato per Anna, perché non si può non essere dalla sua parte, nonostante ci sia in fondo di egoismo nel suo non voler donare il rene alla sorella, in realtà a libro inoltrato ci si rende conto che le cose poi non stanno veramente così, non tutto è bianco o nero. Non si riesce a prendere le parti di nessuno in una storia tanto doloroso. 

In conclusione devo ammettere che il mio primo approccio con questa scrittrice è andato benissimo, ho amato il suo modo di scrivere...ogni capitolo visto da uno dei personaggi mi ha fatto comprendere il punto di vista di ciascuno di loro, il loro modo di affrontare così tanto dolore, ma anche la gioia di essere tutto sommato una famiglia.
Il finale mi ha lasciata turbata, non me lo aspettavo decisamente...non ho ancora metabolizzato.
Un bellissimo libro davvero, leggetelo!!!
Il mio voto: ★ ★ ★ ★ 

Visto quanto mi è piaciuto il libro ho deciso di guardare anche il film...non è male, ma alcune cose non corrispondono, quindi nel caso...non aspettatevi la stessa storia fino in fondo, molta parte è rispettata, non tutto: non è sviluppata fino in fondo, secondo me, la storia di Campbell, non è delineato bene il personaggio di Jesse...e poi beh, il finale....completamente diverso da quello del libro!


3 commenti:

  1. Ciao Valeria! Wow, una recensione molto sentita! Ho visto solo il film che ne hanno tratto - che mi era piaciuto molto - ma non sapevo che il finale fosse completamente diverso ç___ç Mi sa proprio che devo leggermi il romanzo allora!

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    1. Si, devi leggerlo...mi è piaciuto un sacco..davvero toccante

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  2. Ho iniziato a leggerlo qualche settimana fa, poi non ho proseguito la lettura, non perché non mi sia piaciuto, ma perché in questo periodo non me la sento di gettarmi in una lettura così impegnativa.
    Da quel poco che ho letto (i primi due capitoli se non sbaglio) mi è parso un libro davvero profondo, capace di spingerti a riflettere su parecchie questioni. Inoltre l'ho trovato coinvolgente e ben scritto.
    Naturalmente queste sono solo prime impressioni, ma mi fa piacere vedere che i miei pensieri hanno trovato conferma nella tua recensione :)

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