venerdì 30 gennaio 2015

Recensione: "Cujo" di Stephen King

TRAMAA Castle Rock, una sonnolenta cittadina del Maine, la vita scorre sui soliti binari. Cujo, il docile San Bernardo del meccanico, scorrazza libero per la campagna... finché, una notte, il suo padroncino, aprendo la porta del ripostiglio, non vede emergere dalle tenebre due occhi infuocati. Chi è la creatura diabolica che da quel momento comincia a seminare ovunque terrore e desolazione? E' forse Cujo che, diventato idrofobo, si è trasformato nell'incarnazione stessa del male?
Questo romanzo fa parte di quei romanzi di uno Stephen King ancora all’inizio della sua carriera, ma già in grado di catapultarci nei suoi incubi…incubi che ci accompagnano o ci hanno accompagnati tutti…chi di noi, da bambino,  non ha scambiato, svegliandosi di notte, un mucchio di coperte o di pupazzi buttati in un angolo in un mostro terrificante?
Il vento restò a lungo in conversazione con le grondaie. Uno spicchio di bianca luna primaverile apparve nel cielo. In lontananza, in qualche tranquillo prato della notte o in qualche sentiero della pineta, un cane abbaiò furiosamente e poi fece silenzio.
E nell'armadio di Tad Trenton una cosa con occhi come tizzoni vegliava.

RECENSIONE
Cujo è il settimo romanzo pubblicato da King, mentre lo scrittore era nel pieno del suo problema di dipendenza dall'alcool, sembrerebbe che la figura del gigante San Bernardo Cujo, rabbioso, bavoso, malato e violento in maniera inarrestabile possa essere proprio una metafora della dipendenza che ha afflitto lo scrittore in quagli anni.
Protagonista del romanzo è appunto Cujo, semplicemente un amabile San Bernardo, i suoi pensieri, all'inizio del libro, sono quelli di un cane pacifico, fedele, che ama gli UMANI con cui vive, soprattutto il BAMBINO, Brett, il suo padrone.
I cani hanno un'autocoscienza del tutto spropositata a confronto della loro intelligenza e Cujo era disgustato di sé. Non voleva tornare a casa. Se fosse tornato a casa, un membro della sua trinità (L'UOMO, LA DONNA, IL BAMBINO) avrebbe visto subito che si era fatto qualcosa. Era probabile che qualcuno lo avrebbe chiamato CANECATTIVO. Del resto lui stesso in quel preciso istante si sentiva proprio un CANECATTIVO.
…ma un pipistrello lo morde, beh da quel momento in poi la malattia comincerà a portarlo in un mondo di sofferenza e follia…e allora non c’è scampo, la follia finirà per portarlo a scatenare il terrore nell'immaginaria cittadina di Castel Rock, nel Maine.
Era un bel San Bernardo, nel pieno della vita, vecchio di cinque anni, pesante quasi cento chili e, quella mattina del 16 giugno 1980, anche prerabbico. 
Parallelamente alla storia di Cujo, si svolgono le vite degli altri abitanti di Caste Rock.
La fanno da contorno al romanzo le vite della famiglia Camber, i proprietari di Cujo: Brett, figlio del rude e violento Joe, che passa il suo tempo tra ubriacature, violenze sulla sua famiglia, e il suo lavoro di meccanico, e di Charity che cerca il modo di sfuggire ad una vita che non vuole porti il figlio a diventare tale e quale al padre.
E poi c’è la famiglia Trenton, Vic, Donna ed il piccolo Tad. Vic e Donna devono affrontare una difficile crisi matrimoniale, che raggiunge il suo culmine quando il marito scopre la storia clandestina della moglie, proprio nel momento in cui anche la sua società è in grosse difficoltà e lui è costretto a partire per provare almeno a risolvere quella parte del problema. E poi c’è il piccolo Tad, che percepisce non solo la dolorosa tensione tra i suoi genitori, ma anche la presenza di qualcosa di oscuro, che si manifesta con la percezione di malefiche presenze nell'armadio.
L’incontro tra il cane idrofobo e i Trenton avviene quando quando Donna e Tad si dirigono all’officina di Camber per far riparare la Pinto di Donna, la sua vecchia auto (da notare che la Pinto è la stessa auto posseduta dalla moglie di King nel periodo in cui ancora vivevano come una giovane coppia in difficoltà economiche).

La macchina si ferma definitivamente proprio davanti all'officina del meccanico, e diventa subito l’obiettivo di Cujo che con assalti ripetuti tenta di rompere i finestrini per attaccare i Trenton. Le urla di mamma e figlio sono assolutamente inutili perché Joe Camber è stato già massacrato dal cane, e sua mogli e suo figlio sono in viaggio per raggiungere la sorella di lei….la casa è completamente isolata e una serie di coincidenze sfavorevoli fanno in modo che per giorni nessuno passi da quelle parti, nessuno si accorga della scomparsa di Donna e del piccolo Tad…e così per loro inizia la sofferenza, la para, la lotta all'ultimo sangue per sopravvivere a quella situazione surreale.
Il cane la stava osservando. Era una follia, ma ormai non aveva più dubbi.Quegli occhi impazziti erano sempre fissi nei suoi.
Alla fine la cosa che mi è piaciuta di più di questo romanzo è proprio il modo in cui King è riuscito a tenermi incollata alle pagine del libro, facendomi soffrire e temere per le persone coinvolte, avevo prorpio paura per le sorti di Donna e Tad! E si, è un vero maestro...voglio dire, più della metà del romanzo si svolge all'interno della macchina di Donna, con lei e il figlio chiusi dentro e assediati dal cane, dalla fame, dalla sete e dalla paura...il romanzo si riesce a reggere su una situazione così di stallo coinvolgendoti del tutto...solo "ascoltando" i pensieri del cane e della donna!
Non vi dico come va a finire...ma di sicuro non come mi sarei aspettata.

Voto? Beh non posso dargli più di un 3 e mezzo, è un bel romanzo, ben scritto, che prende, ma non posso definirlo indimenticabile. Non è tra quei libri che ti restano nel cuore, me se avete voglia di una storia con un bel po' di suspance...beh King non delude...MAI!
½

2 commenti:

  1. Bella recensione! Mi incuriosiva, e poi King mi piace come scrittore...però Cujo non sarà una delle mie prossime scelte di lettura credo u.u

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    1. ...non mi ispirava molto all'inizio...l'ho scelto perché per una challenge dovevo leggere un libro con protagonista un animale...beh, alla fine credo di aver fatto la scelta giusta...molto meglio di quanto pensassi!

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