Rubrica a cadenza settimanale ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri.
Regole:
Prendete un libro qualsiasi
contenuto nella vostra libreria.
Copiate le prime righe del libro
(possono essere 10, 15, 20 righe).
Scrivete titolo e autore per chi
fosse interessato.
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i commenti.
Questa settimana ha un inizio un po' difficile per me...lavorativamente parlando...ma che ci posso fare? Niente...quindi almeno cerco di distrarmi con il blog...quindi cominciamo la settimana nella bloggosfera con la rubrica Chi ben comincia!
Voglio proporvi l'incipit di un libro di Paulo Coelho che mi è stato regalato a Natale e che per ora staziona sulla libreria senza essere stato ancora letto, "Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduto e ho pianto".
Mi sono seduta e ho pianto. Narra la leggenda che tutto ciò che cade nell'acqua di questo fiume, le foglie, gli insetti, le piume degli uccelli, si trasforma nelle pietre del suo letto. Ah, se solo potessi strapparmi il cuore dal petto e lanciarlo nella corrente, allora non ci sarebbero più dolore né nostalgia né ricordi.
Sulla sponda del fiume Pedra mi sono seduta e ho pianto.
Il freddo dell'inverno mi ha fatto sentire le lacrime sul viso: lacrime calde che si sono confuse con le acque gelate che scorrono davanti a me. In qualche punto, il fiume si unisce con un altro, poi con un altro ancora, finché, lontano dai miei occhi e dal mio cuore, tutte le acque si confondono con il mare.
Che le mie lacrime scorrano lontano, perché il mio amore non sappia mai che un giorno ho pianto per lui. Che le mie lacrime scivolino via, e solo allora dimenticherò il fiume Piedra, il monastero, la chiesa sui Pirenei, la bruma, i cammini che abbiamo percorso insieme.
Dimenticherò le strade, le montagne e i campi dei miei sogni: sogni che mi appartenevano e che io non conoscevo.
Ricordo il mio istante magico, quel momento in cui un "sì" o un "no" può cambiare tutta la nostra esistenza. Sembra che sia accaduto tanto tempo fa, eppure è solo da una settimana che ho ritrovato il mio amato e l'ho peduto.
Sulle sponde del fiume Pedra, ho scritto questa storia. Le mie mani erano gelate, le gambe intorpidite dalla posizione, e io avevo bisogno di fermarmi spesso.
Forse l'amore ci fa invecchiare anzitempo e ci rende giovani quando la gioventù e passata. Ma come non rammentare quei momenti? Perciò ho scritto, per trasformare la tristezza in nostalgia, la solitudine in ricordi. Perché, dopo aver raccontato a me stessa questa storia, io la potessi lanciare nel fiume Pedra. Era questo l'insegnamento della donna che mi ha accolto. Allora, per ricordare le parole di una santa, "le acque avrebbero potuto spegnere ciò che il fuoco ha scritto".
Tutte le storie d'amore sono uguali.
Non conoscevo il libro, devo ammetterlo!
RispondiElimina...se non me lo avesse regalato mio fratello nemmeno io lo avrei ancora mai sentito nominare! ;)
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