Rubrica a cadenza settimanale ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri.
Regole:
Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria.
Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20
righe).
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Amo Stephen King...e ho amato questo libro, letto ormai un bel po' di anni fa. Duma Key, ve lo consiglio...
Come fare un disegno (I)
Si comincia con uno spazio bianco. Non deve essere necessariamente carta o tela, ma secondo me dev'essere bianco. Noi diciamo bianco perché abbiamo bisogno di una parola, ma la definizione giusta è «niente». Il nero è l'assenza della luce, ma il bianco è l'assenza della memoria, il colore del non ricordo.
Come ricordiamo di ricordare? È una domanda che mi sono posto spesso dopo Duma Key, spesso nelle ore piccole della notte, perdendo lo sguardo nell'assenza della luce, ricordando amici assenti. Certe volte in quelle ore piccole penso all'orizzonte. Bisogna stabilire l'orizzonte. Bisogna segnare il bianco. Un atto abbastanza semplice, direte, ma ogni atto che rifà il mondo è eroico. O così sono giunto a concludere.
Immaginate una bambina, poco più che infante. Quasi novant'anni fa è caduta da un carretto giocattolo, ha battuto la testa su un sasso e ha dimenticato tutto. Non solo il suo nome; tutto! E poi un giorno ha ricordato quel tanto da prendere una matita e tracciare quel primo segno titubante sul bianco. Una linea di orizzonte, certo. Ma anche una fessura da cui dilaga il nero.
Immaginate comunque quella manina che solleva la matita... esita... e poi segna il bianco. Immaginate il coraggio di quel primo sforzo di ristabilire il mondo disegnandolo. Amerò sempre quella bambina, a dispetto di quanto mi sia costata. Devo. Non ho scelta.
Le immagini sono magiche, come sapete.
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